Emerge sempre più spesso un dato allarmante: nei cantieri edili il rischio incendio viene troppe volte sottovalutato. E dire che in un cantiere il rischio c’è, anche se il personale è formato e preparato. È stata redatta una guida specifica per la prevenzione antincendio, in modo da ridurre sostanzialmente gli incidenti sul lavoro. Cerchiamo di chiarire alcuni punti sull’argomento.
Rischio incendio in un cantiere edile
Come dicevamo il personale che lavora su un cantiere edile deve essere formato, ma anche tutelato. Eppure si sente fin troppo spesso di brutti incidenti sul lavoro. Un rischio che viene troppo sottovalutato è quello dei possibili incendi.
Il rischio incendio in un cantiere edile, in realtà, è abbastanza alto. Durante i lavori, infatti, si utilizzano fiamme libere, si effettuano lavori di saldatura, si installano guanine impermeabilizzanti. Sono tutte possibili fonti di innesco.
Si utilizzano sostanze liquide infiammabili o prodotti combustibili gassosi. Molto alto è anche il rischio che l’incendio derivi da guasti elettrici e da tutto ciò che in un cantiere edile ruota intorno all’elettricità.
Vi sono, inoltre, aree più a rischio di altre, all’interno di un cantiere, come le aree di stoccaggio del materiale, quelle di deposito dei rifiuti e nelle aree di scavo in prossimità di reti di gas o di energia elettrica.
Infine, tra le cause scatenanti vi è, ovviamente, anche l’errore umano. Sembrano tantissimi i fattori che potrebbero innescare un incendio o, addirittura, un’esplosione in un cantiere edile, eppure le prevenzioni antincendio faticano ad esserci.
La responsabilità legale sulle prevenzioni antincendio
Partiamo dal primo problema: chi è il responsabile della prevenzione antincendio e degli eventuali incidenti che potrebbero verificarsi? In un cantiere edile la risposta non è così semplice e scontata.
Solitamente in un cantiere vi sono più imprese e lavoratori autonomi. Per questa ragione spesso si scarica da una parte all’altra la responsabilità legale e gli obblighi sulla prevenzione, che dovrebbero, a rigor di logica, spettare al datore di lavoro.
Si possono dividere gli obblighi e le responsabilità tra i datori di lavori delle diverse imprese o lavoratori autonomi che collaborano nel cantiere. Cercando di individuare, anche, i settori di competenza. Ma, in realtà, spesso questo scarica barile finisce per riversarsi sul committente.
Tuttavia, all’inizio dei lavori le cose andrebbero messe in chiaro, per evitare questo tipo di problemi. “Il coordinatore della sicurezza in fase di progettazione prevede, nell’ambito del piano di sicurezza e coordinamento, un sistema di gestione delle emergenze di tipo comune”.
Dobbiamo, però, fare un discorso a parte per gli appalti privati, in questo caso le responsabilità e gli obblighi possono ricadere sull’appaltatore.
La guida dell’Inail sulle prevenzioni antincendio
Recentemente, proprio per far fronte a queste problematiche, l’Inail ha redatto una nuova guida sulle prevenzioni antincendio nei cantieri edili.
Nella guida sono riportate tutte le fonti di rischio incendio o esplosione. Vengono poi suddivisi i tipi di cantieri. Nei cantieri di ristrutturazione e/o manutenzione i rischi sono maggiori, perché si lavora in aree dove sono già presenti tubature di gas e impianti elettrici.
Infine, la guida si sofferma sugli edifici sottoposti a tutela, dove un incendio equivarrebbe a un danno storico e culturale. A tal proposito, sempre sulla guida si trova un focus sulle possibili cause degli incendi che hanno interessato la Cattedrale di Notre Dame di Paris e la Cappella Guarini del Duomo di Torino.
Prevenzione antincendio sui luoghi di lavoro
Usciamo un attimo dall’ambito del cantiere edile, perché recentemente sono state modificate anche le normative che regolano la prevenzione antincendio sui luoghi di lavoro, inteso più in generale.
In particolar modo sono state identificati come luoghi a basso rischio incendio i luoghi di lavoro ubicati in attività non soggette e non dotate di specifica regola verticale, con affollamento fino a un massimo di 100 persone, una superfice lorda di massimo 1000 metri quadri, con piani tra una quota di -5 e 24 metri e dove non si utilizzano materiali pericolosi. Tutti gli altri luoghi di lavoro sono considerati a medio/alto rischio d’incendio e necessitano di una prevenzione antincendio più complessa.