Quando si decide di ristrutturare la casa, una delle cose fondamentali a cui pensare è dipingere le pareti. Quella che da molti è ritenuta un’operazione problematica per impegno e spesa, è in realtà una fondamentale attività per plasmare la nostra quotidianità. Vediamo come è possibile farlo da soli grazie a un breve vademecum: pitturare casa fai da te non è mai stato così semplice!
I colori
Vivere in un ambiente confortevole significa abitare in una casa che, soprattutto grazie ai colori delle sue pareti, ci trasmette tranquillità. In essa ci possiamo rispecchiare grazie alle proprietà della tinta che scegliamo. Gli obiettivi dei colori sono molteplici: illuminare la casa, allargare lo spazio, rilassare gli occhi, personalizzare l’ambiente. Ecco come scegliere la sfumatura adatta:
- Il bianco, neutro per eccellenza, è uno dei colori più gettonati perché dona luminosità, allarga lo spazio ed è considerato “di classe”. Purtroppo però bisogna tenere conto che si sporca facilmente. Per la sua funzione “ampliante” e rilassante è la tinta adatta per zone come l’ingresso e il soggiorno.
- I colori caldi, come giallo, rosso e arancione danno energia, allegria, forza. Dunque sono particolarmente indicati per la cucina, dove solitamente ci si sbizzarrisce con tinte forti. Se accostate tra loro, queste sfumature danno ancora più carica.
- I colori freddi invece, come blu, viola e verde, hanno le proprietà contrarie: rilassano, donano tranquillità. Per questo sono molto più indicati per le camere da letto, dove spesso vengono accostati tra loro per amplificare l’effetto.
Il tipo di pittura
Oltre al colore, è di fondamentale importanza decidere il tipo di vernice da utilizzare tra i numerosi esistenti. Infatti, una volta scelte quali e quante tinte comprare, bisogna individuare la loro tipologia. Il consiglio per il fai da te è chiaramente quello di scegliere colori già pronti. Le pitture per l’edilizia sono liquidi che una volta distesi su un supporto si induriscono trasformandosi in un film completamente aderente. Tali prodotti sono composti da legante, solvente (acqua o acquaragia), pigmenti e additivi (addensanti, antimuffa, siccativi, anticondensa ecc.), che nei colori già fatti sono presenti nelle giuste quantità. Ecco i principali esempi:
- Idropittura: a base d’acqua e atossica, è quella più consigliata per gli interni, perché facile da pulire (non adatta invece agli esterni perché poco resistente).
- Idropittura traspirante: al contrario della precedente, è difficile da pulire ma adatta anche agli esterni grazie all’alta resistenza. Permette al muro di far penetrare (e fuoriuscire naturalmente) il vapore acqueo. Dunque può essere utilizzata in bagno, dove si forma molto vapore che, se si fermasse sulla superficie della parete, sarebbe il luogo ideale per il proliferare muffe e batteri. Così il muro rimane asciutto.
- Acrilica: la una buona resa visiva compensa l’odore pungente da sopportare dovuto al solvente usato. Va diluita con acqua ragia.
- Pittura a base di calce: si tratta della tecnica di tinteggiatura più antica (i primi esempi risalgono addirittura all’antica Roma!). Il solvente utilizzato è l’acqua ed è composta da materiali naturali. Ha caratteristiche di traspirabilità e permeabilità, oltre al fatto di essere sicuramente più ecologica delle altre.
- Pittura ai silicati: la soluzione migliore per gli edifici umidi e per gli esterni. Infatti è resistente alle intemperie, protegge da funghi e alghe, è stabile nei confronti di calore e raggi UV. Infine è molto economica.
- Pittura isolante: è la più costosa ma ha maggiori funzionalità, come l’isolamento termico e acustico della casa.
Pitturare casa fai da te: gli strumenti
Gli strumenti base per dipingere nel modo corretto le pareti sono: carta vetrata (per eliminare le imperfezioni e i rilievi), stucco e paletta (per coprire gli eventuali buchi), rulli provvisti di bastone allungabile per le parti più alte, pennelli (per rifinire angoli e particolari), nastro adesivo (per coprire interruttori e battiscopa), griglie (per strizzare i rulli prima di applicare il colore). Inoltre è bene porre sul pavimento una grande quantità di nylon e giornali.
Le fasi di lavoro
Nella pratica, per prima cosa è fondamentale coprire con il nastro stipiti, interruttori e zoccoli e con il nylon il pavimento. Dopo aver stuccato i buchi e passato la carta vetrata per migliorare l’adesione dei prodotti alla superficie, è il momento di passare ai rulli. Prima però di iniziare con la vera e propria vernice colorata, è buona norma passare almeno una mano di fondo fissativo, ovvero una pittura trasparente utile per dare omogeneità alla superficie, rendere più semplice l’applicazione del colore e aumentare la resa dello stesso.
Poi il colore deve essere versato in un secchio e diluito con il solvente più indicato. Dopo aver coperto il secchio con una griglia ed essersi infilati dei guanti, è il momento di iniziare a tinteggiare immergendo il rullo nel colore, passandolo sulla griglia e applicandolo al muro. Infine, quando le pareti sono quasi completamente coperte, si prende un pennello per rifinire i particolari. Affinché il colore si asciughi, è necessario lasciarlo in posa almeno 12 ore, per poi applicare una seconda mano.