Il condizionatore, o climatizzatore, è lo strumento più utilizzato negli ambienti privati e pubblici e, vista la sua doppia funzione caldo/freddo rimane attivo praticamente tutto l’anno. Sappiamo bene che è opportuno pulirli, sanificarli e fare manutenzione ordinaria e straordinaria regolarmente. Ma come e quando ciò va fatto? Cosa possiamo fare da soli e per cosa abbiamo bisogno di chiamare un esperto? Scopriamolo insieme in quest’articolo.
Perché è importante pulire il condizionatore
In molti pensano che basti installare il condizionatore e il gioco è fatto. In realtà è opportuno programmare periodicamente la pulizia del condizionatore. Perché è importante farlo?
Pulire e sanificare il climatizzatore è un’operazione necessaria, in quanto al suo interno si accumulano acari, sporco, polvere e moltissimi allergeni. A tal proposito è necessario fare ancor più attenzione quando nell’abitazione ci sono soggetti allergici o particolarmente sensibili, bambini piccoli o anziani.
Muffe, batteri, funghi proliferano in un impianto sporco o non pulito correttamente. Il luogo preferito nel quale annidarsi sono i filtri, ma tutto il macchinario, compreso il motore esterno vanno puliti correttamente e periodicamente.
Manutenzione ordinaria e straordinaria
Normalmente la pulizia e la sanificazione dell’impianto la si può fare anche in completa autonomia. Le griglie e i filtri sono la cosa che deve essere pulita più assiduamente. Se si utilizza in maniera quasi ininterrotta, il filtro va pulito anche una volta al mese.
Anche il motore esterno va pulito, più o meno frequentemente a seconda dell’esposizione ad agenti esterni, quali vento, pioggia, intemperie.
Infine, una volta l’anno andrebbe fatto controllare da un esperto il liquido refrigerante e la stabilità del supporto sul quale è appoggiato.
Quando pulire il condizionatore
Come dicevamo se si parla di un condizionatore utilizzato eccessivamente, giorno e notte, soprattutto se è utilizzato da soggetti allergici o da bambini piccoli, è opportuno pulire i filtri una volta al mese.
Diversamente la pulizia va effettuata a fine e ad inizio stagione. Ciò va bene sia si parla di un condizionatore utilizzato solo per raffrescamento, e quindi solo durante la stagione estiva, sia se lo si usa anche per scaldare e quindi rimane attivo quasi tutto l’anno, con brevi intervalli durante le mezze stagioni.
Se lo si usa solo d’estate, normalmente, si tende ad effettuare la pulizia solamente verso maggio/giugno, quando il caldo ci ricorda che è il momento di riaccendere il condizionatore e quindi di pulirlo.
In realtà, è un’abitudine sbagliata. Infatti, esso andrebbe pulito a fine stagione (settembre/ottobre) per evitare che la polvere e lo sporco si incrosti durante i mesi invernali. A maggio/giugno, va comunque fatta una veloce pulizia dell’apparecchio prima di riaccenderlo.
Come fare per pulirlo
Per pulire la macchina interna basta un’aspirapolvere con il braccio lungo e/o un panno morbido. I filtri vanno smontati. Farlo è semplice, basta aprire lo sportello a ridosso della bocchetta dell’aria. Per pulire i filtri eliminiamo la polvere in eccesso e laviamoli con un panno bagnato. Prima di rimontarli lasciamoli asciugare a fondo.
Anche la macchina esterna va pulita. Ricordiamoci di eliminare la polvere e il polline che si è accumulato nei vari mesi di inutilizzo.
Come fare per sanificarlo
Dobbiamo anche ricordarci che nel pulire il condizionatore non dobbiamo utilizzare detergenti aggressivi. Acqua corrente spesso è sufficiente, ma per una pulizia più profonda e accurata utilizziamo uno spray sanificante apposito.
Condizionatore e Covid-19
Detto ciò è doveroso aprire una piccola parentesi sul Covid-19. In molti infatti si domandano se il condizionatore possa essere o meno un veicolo di contagio.
A tal proposito gli esperti dicono che il condizionatore non può in alcun modo trasportare il virus dall’esterno all’interno dell’abitazione.
Diversa, però, può essere la situazione se il virus è già in casa. Lo spostamento d’aria generato dall’impianto, infatti, potrebbe spostare il virus ben oltre il metro di distanziamento previsto dalle normative mediche.