Un modello di vita più sostenibile si sta diffondendo sempre di più, di pari passo con una sempre maggiore consapevolezza del delicato equilibrio del pianeta. Prendiamo tanto dal pianeta ed è nostro dovere fare qualcosa per pesare meno sulla situazione globale. Una delle idee più gettonate in materia di sostenibilità è quella di recuperare e riciclare l’acqua piovana. Ma come possiamo fare? Quale mezzi ci occorrono? E per cosa possiamo poi utilizzare l’acqua recuperata?
L’acqua è un bene prezioso
Oggigiorno, e in questa parte del mondo, spesso diamo l’acqua per scontata, come se essa fosse un bene inesauribile. Ma in realtà non è così, soprattutto per il fatto che non tutta l’acqua presente sul pianeta può essere “utilizzata”. Anzi la percentuale di acqua che possiamo effettivamente sfruttare è bassissima.
Secondo gli esperti, inoltre, l’acqua scarseggerà sempre più nei prossimi anni, fino a diventare un bene preziosissimo e raro. Eppure essa è essenziale per la sopravvivenza del genere umano.
Secondo gli studi in media una persona utilizza 180 litri di acqua al giorno. 180! Di questi la metà viene utilizzata per l’alimentazione e la cura della persona. L’altra metà viene utilizzata per gli elettrodomestici (lavatrice, lavastoviglie, scarico wc) e per l’irrigazione del giardino.
Con un buon impianto di riciclo possiamo recuperare tutta l’acqua destinata a quest’ultimi scopi, dimezzando, quindi, la richiesta di acqua.
Per cosa possiamo utilizzare l’acqua piovana
L’acqua piovana raccolta non sarà potabile e quindi non potrà essere utilizzata per tutti gli scopi. Per l’alimentazione e la cura della persona, ad esempio, dovremo continuare ad utilizzare l’acqua potabile fornita.
Ma possiamo utilizzare l’acqua piovana per tantissimi altri scopi: per la lavatrice, lo scarico del wc, per lavare l’auto, per irrigare il giardino e le piante ornamentali e per i condizionatori e le pompe di calore.
C’è da aggiungere anche un’altra cosa. Utilizzare l’acqua piovana per gli elettrodomestici non è solo una scelta green, ma così allungheremo anche la loro vita, in quanto essa è priva di calcare.
Dispositivi di raccolta dell’acqua
Detto ciò, come possiamo fare per raccogliere e riciclare l’acqua piovana? Esistono diversi dispositivi che possono aiutarci in ciò. Nonostante vi siano diversi dispositivi in commercio, che possiamo installare autonomamente o con l’aiuto di esperti, tutti funzionano più o meno allo stesso modo.
Si parte dal tetto, fino ad arrivare al serbatoio di contenimento. Si parte con un sistema di drenaggio o di grondaie per raccogliere l’acqua piovana che scende dal tetto. Per evitare che nella nostra acqua si aggiungano anche elementi esterni, come foglie, rami, ecc, si utilizza, alla fine del sistema di grondaie un sistema di filtraggio.
L’acqua passa poi per i tubi di cadute, che collegano le grondaie ai serbatoi per la raccolta. Il tutto finisce, quindi, con i serbatoi. Dai serbatoi, poi l’acqua deve iniziare il suo secondo viaggio per poter essere riutilizzata.
Regolamentazione per l’utilizzo dell’acqua piovana
Non ci sono limiti per l’utilizzo dell’acqua piovana all’esterno, ovvero per l’irrigazione del giardino, ma vi sono delle restrizioni da seguire per il suo utilizzo interno.
Siccome, come dicevamo, non possiamo utilizzarla per l’alimentazione e la cura personale, l’acqua piovana deve seguire un sistema di tubatura secondario, per arrivare a rubinetti appositi.
Questo secondo sistema di tubatura deve avere un rubinetto generale che può essere chiuso e i rubinetti utilizzati per l’acqua piovana devono essere accompagnati con una segnaletica che ci indica che quell’acqua non è potabile.
Infine, dobbiamo presentare una dichiarazione al comune che indica che vogliamo utilizzare l’acqua piovana all’interno della nostra abitazione. Ogni comune ha, inoltre, le proprie regole, perciò è bene sempre informarsi prima di procedere con la realizzazione dell’impianto.