Oggi vogliamo scoprire insieme che cos’è e come funziona l’agrovoltaico, una delle innovazioni più promettenti nel campo delle energie rinnovabili.
Energia rinnovabile e agricoltura
Spesso pensiamo che non ci sia niente di più “ecologico” dell’agricoltura. In realtà l’agricoltura, su larga scala, consuma tantissimo! Secondo i dati il sistema agricolo-alimentare, al livello mondiale, consuma il 32% del consumo totale di energia.
Se prendiamo in considerazione solamente i dati europei, i numeri si abbassano un po’. Al livello europeo, infatti, il settore agricolo-alimentare consuma “solo” il 26% del consumo totale di energia.
Detto ciò, è comprensibile che si stiano cercando soluzioni sempre più innovative ed efficaci per far fronte al fabbisogno energetico del settore. Lo si fa, ovviamente, puntando tutto sulle rinnovabili. Nel campo agricolo le energie rinnovabili puntano tutto sull’agrovoltaico!
Che cos’è l’agrovoltaico?
Ma, quindi, che cos’è l’agrovoltaico? Esso sfrutta i terreni agricoli per produrre energia pulita attraverso l’energia solare. Ma non stiamo parlando di un normale campo di pannelli solari. In questo caso lo stesso terreno che viene usato per “raccogliere energia” può essere anche usato per la produzione alimentare. Il tutto rispettando il suolo sottostante.
Potrebbe non sembrare una grande innovazione, ma in un normale impianto di pannelli solari il terreno viene sfruttato al 100% per la raccolta dell’energia. Con un impianto agrovoltaico si cerca di far convivere le due attività sullo stesso terreno.
In questo tipo di sistema i pannelli solari giovano anche all’agricoltura, perché creano un ombreggiamento che riduce lo stress termico sulle colture. Così si ottimizzano entrambe le attività e anche il lavoro delle persone impegnate nell’attività agricola.
Con questo tipo di impianto energetico il terreno può essere sfruttato completamente per la seconda attività, che non è solo l’agricoltura, ma può essere anche l’allevamento del bestiame.
Come funziona
Sebbene il funzionamento possa sembrare molto simile al normale pannello fotovoltaico, l’agrovoltaico è un incredibile esempio di innovazione.
I pannelli fotovoltaici vengono posizionati a cinque metri da terra, su una o due assi ortogonali. Ogni gruppo può supportare fino a 32 pannelli. Il gruppo è regolabile e ombreggia il terreno sottostante di circa il 15-27%.
Inoltre, essi si muovono come girasoli. Seguono il sole per ottimizzare la funzione di ombreggiatura ed evitare che i gruppi si facciano ombra l’un l’altro.
La rotazione, oltre ad ottimizzare l’ombreggiatura, ottimizza anche la produzione di energia. Inseguendo il sole si massimizza la produzione di energia elettrica derivante da esso.
Vantaggi e svantaggi dell’agrovoltaico
I vantaggi dell’agrovoltaico sono molteplici, essendo esso un sistema che ottimizza sia la produzione di energia che l’attività agricola.
- Crea zone d’ombra favorevoli all’agricoltura o all’allevamento.
- Riduce i costi energetici.
- Utilizza lo stesso terreno per due attività.
- Maggiore efficienza e sostenibilità dei processi agricoli.
D’altro canto possiamo elencare anche alcuni svantaggi:
- Costi di progettazione e di montaggio elevati.
- Non essendo un normale impianto fotovoltaico può essere montato solo da personale esperto e qualificato.
- Costi di gestione maggiori rispetto a un impianto fotovoltaico.
La situazione in Italia
Nonostante i principali svantaggi riguardano i costi, l’agrovoltaico si sta diffondendo perché nel lungo periodo i vantaggi sono nettamente superiori agli svantaggi.
In molti paesi gli impianti stanno ottimizzando i processi agricoli. Tuttavia, in Italia siamo ancora un passo indietro. I motivi principali sono dovuti alla mancanza di una disciplina che regola questo tipo di impianti e alla mancanza di incentivi (cosa che si ha, invece, con il fotovoltaico).
Tutto ciò, però, sta cambiando. È stato, infatti, stabilito che entro il 2030 l’Italia dovrà realizzare 32 GW di fotovoltaico. Per farlo utilizzerà anche l’agrovoltaico. 2,6 miliardi di euro sono, infatti, stati destinati per il rifacimento energetico del settore agricolo. Essi sono ripartiti in 1,1 miliardi per l’agrovoltaico e 1,5 miliardi per impianti fotovoltaici da installare sui tetti degli edifici agricoli.