L’argomento gazebo è abbastanza spinoso. Esso, infatti, si è spesso ritrovato al centro di diatribe e discussione in merito alla sua regolarità o meno. Questo tipo di struttura, infatti, rientra nell’edilizia libera, così come la sua installazione, riparazione, sostituzione e rinnovamento, ma solo se rientra in certe caratteristiche, dimensioni e se è comprovatamene amovibile.
Che cos’è un gazebo?
Sembra una domanda abbastanza semplice, che cos’è un gazebo? Eppure nella risposta vanno specificate le caratteristiche imposte per legge. Se la struttura non segue tali caratteristiche non è un gazebo, non legalmente, almeno.
La definizione che gli si dà, tralasciando le caratteristiche che esso deve avere legalmente è che esso è “una struttura architettonica coperta, ma aperta verso l’esterno”.
Secondo la sentenza del Consiglio di Stato n.306 del 25 gennaio 2017, il gazebo deve avere le seguenti caratteristiche:
- Deve essere una struttura leggera,
- Non deve aderire al suolo e quindi essere amovibile,
- Deve essere coperta nella parte superiore, ma aperta ai lati, al massimo la si può chiudere con strutture tipo tende, facilmente removibili,
- Deve essere realizzato con materiali quali ferro battuto, alluminio o legno strutturale.
I gazebo abusivi
Successivamente alla sentenza del gennaio 2017, si è deciso, con la sentenza n. 4286 del 2019, che, ai sensi dell’art. 31 del Testo Unico dell’Edilizia, che le strutture diverse da quelle indicate erano abusive.
Si tratta di gazebo con struttura metallica e telone in plastica come copertura, infissi al suolo. Ma anche di gazebo senza copertura superiore, ma comunque infissi al suolo o, addirittura, gazebo chiusi anche sui lati, in maniera fissa e non amovibili.
Dobbiamo anche accertarci che la nostra abitazione non faccia parte di alcune categorie che richiedono una legislazione particolare. Se andiamo, ad esempio, a ledere il vincolo paesaggistico, storico o artistico, o se vogliamo costruire in aree condominiali.
Serve il permesso del comune
Stiamo affrontando un periodo difficile, chiusi in casa. Ma c’è qualcuno che è più fortunato di altri, magari chi dispone di un giardino. Per quest’ultimi la quarantena è più semplice ed è la giusta scusa per fare finalmente tutti quei lavoretti in casa che rimandavamo da tempo. Soprattutto adesso che ad accompagnare la quarantena sono arrivati il sole e le belle giornate.
Con l’arrivo dell’estate si pensa sempre più come sfruttare quel giardino a lungo abbandonato nel corso dei mesi invernali. E quale miglior modo se non realizzare un delizioso gazebo? Ma serve il permesso del comune per realizzare un gazebo?
Dopo tutto ciò che abbiamo detto in precedenza, abbiamo finalmente capito una cosa: possiamo montare un gazebo senza il permesso del comune solo se questo è facilmente removibile, non ancorato al suolo e senza strutture fisse che lo chiudono ai lati.
Se, invece, è nostra intenzione realizzare una struttura più fissa, ancorata al suolo e, magari, con la possibilità di chiuderlo ai lati, per sfruttarlo a pieno anche nelle giornate meno belle, allora dobbiamo procedere con il permesso del comune.
Detto ciò tutto dipende da quali sono le nostre esigenze. Se ci vogliamo dilettare con qualcosa di semplice, amovibile e che rientra nelle categorie che non richiedono alcuna autorizzazione, possiamo provare un po’ di fai da te. In caso contrario dovremo richiedere i giusti permessi e affidarci ad esperti del settore.