Scatole di derivazione: cosa sono e dove installarle

Scatole di derivazione: cosa sono e dove installarle


Le scatole di derivazione sono un elemento fondamentale di un impianto elettrico, senza le quali non sarebbe possibile il funzionamento di esso. Scopriamo insieme cosa sono e quante e dove dobbiamo installarle.

Scatole di derivazione: cosa sono

Le scatole di derivazione, anche conosciute come cassette di derivazione, sono, in parole semplici, delle scatole di plastica, distribuite in punti strategici delle abitazioni, il cui compito è quello di distribuire la corrente proveniente dal quadro elettrico a tutte le prese e interruttori.

Scatole di derivazione
Scatola di derivazione

Esistono diversi tipi di scatole di derivazione, di varie forme e dimensioni. La scelta dipende dal numero di cavi che dovranno contenere. La dimensione delle cassette è determinata dalla legge CEI 64-8, la quale dice che, dopo aver posato cavi e morsetti, devi rimanere uno spazio libero pari al 30% del volume totale.

Come funzionano le scatole di derivazione

La corrente parte dal contatore e arriva al quadro elettrico generale. Dopodiché viene distribuita nelle varie scatole di derivazione distribuite nell’abitazione, attraverso delle linee elettriche chiamate dorsali.

Una volta giunta alle scatole di derivazione, la corrente elettrica viene distribuita a tutte le prese e a tutti gli interruttori. Il punto di arrivo finale, si chiama scatola portafrutti ed è dove sono alloggiate, appunto, le prese, gli interruttori, i relè, i deviatori, i pulsanti e i punti luce.

Tipologie di impianto elettrico

Per scegliere al meglio sia la tipologia delle scatole di derivazione che dobbiamo installare, sia la posizione di queste, dobbiamo considerare anche la tipologia di impianto elettrico e se stiamo parlando di un impianto pre-esistente o ex novo.

Scatole di derivazione
Impianto elettrico progetto

L’impianto elettrico può essere:

  • A massetto: può essere un impianto ex novo o far parte di una ristrutturazione totale, che comprende anche la demolizione e la ricostruzione della pavimentazione.
  • Sottotraccia: viene realizzato con delle tracce a pavimento per il passaggio dell’impianto stesso e poi si posa un nuovo pavimento in sovrapposizione.
  • A parete: nelle nuove costruzioni difficilmente si sceglie questo tipo di impianto, il quale, invece, era comune nei decenni scorsi e, quindi, lo si trova in impianti orami datati.
  • Controsoffitto: se l’abitazione è dotata di un controsoffitto e se le altezze lo consentono, rispettando le norme vigenti, si può far passare l’impianto nel controsoffitto stesso.

Dove dobbiamo installare le scatole di derivazione

Solitamente il progettista e l’elettricista decidono insieme dove posizionare le scatole di derivazione. Tuttavia, sempre più spesso si decide di coinvolgere nella scelta anche il cliente, sia se si tratta di una nuova costruzione, sia di una ristrutturazione. Questo perché spesso esse vengono considerate antiestetiche e il cliente preferisce “nasconderle”.

Scatole di derivazione
Impianto elettrico

Possiamo decidere di installare le scatole dietro un mobile o dietro una porta. Ciò di cui dovremmo tenere conto, tuttavia, è la facilità di accesso. Potremmo aver bisogno di accedere ad esse, infatti, in caso di guasti e malfunzionamenti.

Inoltre, dobbiamo tenere a mente le regole vigenti a riguardo, le quali prescrivono che i corrugati non devono essere superiori a 9/10 metri. Se la distanza è maggiore dobbiamo posizionare una scatola intermedia. Tenendo conto di queste distanze, una scatola di derivazione può servire una o due stanze.

Una volta terminata la loro installazione, esse verranno chiuse con dei coperchi di plastica verniciabili. Per ridurre ulteriormente l’impatto visivo esistono delle soluzioni a raso parete. Tuttavia, per una maggiore resa estetica è bene incrociare il progetto dell’impianto elettrico all’arredamento, così da posizionare le scatole di derivazione dove in futuro posizioneremo i mobili o dietro alle porte.